Privilegio di cavalierato e nobiltà ad Agostino Grondona

29.3.1774

Privilegio di cavalierato

Vittorio Amedeo, per Grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme,
Dopo d’aver Agostino Grondona, originario Genovese, ed abitante da molti anni in Sardegna, ottenuto dalla Maestà del Re mio genitore nel 1762, il privilegio di Cittadinanza di Cagliari, ci ha ora rassegnate umili supplicazioni, perché ci degnassimo di accordargli per sé, e per li suoi discendenti quello di Cavalierato. Dalle autentiche informazioni, che abbiamo perciò fatte prendere, essendo risultato così della civile sua nascita, ed onestà di costumi, come della sufficienza del suo patrimonio; e prevenuti noi altronde sia dell’affezione da lui sempre dimostrata al nostro governo, che dell’esemplare applicazione da lui apportata per promuovere ne’ suoi poderi il meglior metodo d’agricoltura; ci siamo benignamente disposti ad accondiscendere alle sue istanze, ma siccome alla spedizione per quest’effetto del nostro Reale Diploma deve precedere la solita funzione per armarlo Cavaliere; quindi è che per le presenti di certa nostra scienza, regia possanza, e avuto il parere del nostro Consiglio, deleghiamo l’Ill.e Conte della Marmora nostro Viceré luogotenente, e Capitano Generale in questo regno affinché colla regia nostra autorità, e nella forma consueta venga il nominato Agostino Grondona dal medesimo decorato del Cingolo militare, e delle altre divise Cavalleresche, conferendo perciò ad esso Don Filippo Ferrero Conte della Marmora la facoltà di far in tal parte le nostre veci, ed incaricandolo dopo che avrà compito a questa formalità di rendercene poi informati, onde possa spedirsi a favore di esso Grondona l’implorato privilegio, che dovrà riportare da noi fra un anno dal giorno d’oggi, sotto pena, che la presente nostra concessione rimanga senza effetto. Che tal’è la nostra mente.
Dat. in Torino il dì ventinove del mese di Marzo l’anno del Signore Mille Settecento settantaquattro, e del Regno nostro il secondo.
Vittorio Amedeo.

Privilegio di nobiltà

9.8.1777

Vittorio Amedeo, per Grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme,
Le lodevoli incessanti attenzioni con cui Agostino Grondona originario Genovese domiciliato da molti anni in Cagliari, ed annoverato fin dal 1762 fra i Cittadini di essa capitale, seconda dal suo canto le nostre premure per la miglior coltura possibile dei terreni del regno, con promuoverla ne’ suoi proprii, dopo d’averci nel 1774 disposti ad accordare al medesimo ed a’ suoi figlioli, e discendenti maschi il privilegio di Cavalierato, c’invitano ora ad accogliere benignamente le di lui istanze per l’aggiunta di quello di nobiltà, e quindi per il presente di certa nostra scienza, Regia autorità, ed avuto il parere del nostro Consiglio concediamo allo stesso Agostino Grondona Cavaliere, ed ai suoi figliuoli, e discendenti maschi il privilegio di nobiltà creandoli, e dichiarandoli veri nobili, sicché per l’avvenire siano essi considerati, stimati, riputati e qualificati per tali da ogni persona di qualsivoglia grado, stato e condizione, e sì in giudizio, che fuori, ed in ogni atto pubblico, e privato, ed abbiano a godere di tutti le onorificenze, dignità, uffizi, ragioni, libertà, insegne, distinzioni, privilegi, grazie, indulti, di cui per dritto, ed in virtù delle Prammatiche, Capitoli di Corte, usi, stili e consuetudini del Regno nostro di Sardegna godono, possono e sogliono godere gli altri nobili d’esso Regno. Mandiamo pertanto al Viceré, Luogotenente, e Capitano generale del medesimo, a tutti li nostri sudditi di così osservare, e far osservare, ed il presente registrarsi presso lo Scrivano del Razionale, poiché tale è la nostra mente.
Dat. dal Castello di Moncalieri lì nove del mese di Agosto l’anno del Signore Mille Settecento settantasette, e del regno nostro il quinto.
Vittorio Amedeo.