Concessione dello stemma gentilizio a Agostino Grondona

26.7.1774

Vittorio Amedeo, etc.
Se le distinzioni che da Noi si accordano a’ particolari, debbono esser premio di pubbliche benemerenze, si rendono specialmente meritevoli coloro, che col promovere nel Regno nostro di Sardegna il buon metodo nell’agricoltura, vengono non tanto a procurare i proprii vantaggi, che a rendersi utili coll’esempio all’avvanzamento d’un oggetto il più interessante per la comune felicità. A questo ci risulta avere con singolare impegno rivolte le applicazioni negli estesi suoi poderi Agostino Grondona originario Genovese, e con Privilegio del Re mio Genitore del 27 d’Aprile 1762 annoverato fra i Cittadini di Cagliari: onde per tal riflesso, non meno che per le testimonianze da lui sempre date di particolare affezione al nostro Governo, ed a vista delle autentiche informazioni, che ebbimo così della Civile sua nascita, ed onestà di costumi, come del sufficiente suo Patrimonio, essendoci compiaciuti di accondiscendere alle di lui supplicazioni per ottenere il privilegio di Cavalierato ci degnammo di spedire sotto li 29 dello scorso marzo le commissionali al nostro Viceré Conte della Marmora perché vi fosse premessa la consueta funz.ne di armarlo Cavaliere: Ricevuto ora il ragguaglio d’essersi questa colle ordinarie formalità eseguita di 26 dello scorso Giugno, come risulta dall’atto pubblico rogato nello stesso giorno dal Notaio Daga Segr.o della Sala Civile della nostra reale Udienza; E volendo noi quindi dar compimento alle graziose nostre disposizioni in suo favore, per il presente diploma, di nostra certa scienza, e Regia autorità, ed avuto il parere del nostro Consiglio, approvando, confermando, e ratificando l’esecuzione data dal prefato Viceré al suddetto nostro mandato, abbiamo per tratto della speciale nostra beneficenza conceduto, e concediamo al mentovato Agostino Grondona, ed a’ suoi figlioli, e discendenti maschi sì nati, che nascituri il privilegio di Cavalieri; sicché egli, ed i suoi discendenti pred.i sieno in avvenire denominati, ed intitolati Cavalieri, possano cinger spada, e portare tutte le altre divise, ed ornamenti proprii della equestre dignità, e godere di tutti gli altri privilegi, esenzioni, libertà, dignità, ed onorificenze, delle quali di ragione, e giusta le Prammatiche, Capitoli di Corte, usi, stili, e consuetudini di tutti i nostri dominii, e specialmente del Regno nostro di Sardegna, godono, ovvero possono, e sono soliti a godere in qualunque circostanza gli altri cavalieri decorati del cingolo militare. A viemaggiore ornamento di questa dignità accordiamo pure allo stesso Agostino Grondona, ed a’ suoi discendenti sopradetti l’uso delle armi gentilizie, le quali saranno in un campo d’argento nove tavolette quadre di colore rosso, poste cinque, e quattro in fascia, e sormontate da un’Aquila nera, con elmo d’argento sopra lo scudo, graticolato con cinque affibbiature, e co’lambrequini sormontato dal burletta proprio de’ Cavalieri, delle quali armi gentilizie dichiariamo lecito al nominato Agostino Grondona, ed a’ suddetti suoi figlioli, e discendenti di valersi liberamente tanto negli atti pubblici che nei privati, ed in qualunque modo ed occorrenza.
Mandiamo pertanto al Viceré Luogotenente, e Capitano Generale del Regno nostro di Sardegna, a tutti i nostri ministri, Magistrati, ed Ufficiali, ai Titolati, nobili, e Cavalieri, ed a tutti generalmente i nostri Sudditi di stimare, e riputare esso Agostino Grondona, ed i suoi figlioli, e discendenti suddetti per Cavalieri da noi, come sopra, legittimamente creati, e costituiti, e di fargli, e lasciargli godere di tutti i privilegi, esenzioni, libertà, ed onorificenze a tal grado, e qualità annesse, comprensivamente anche all’uso delle descritte armi gentilizie loro concedute, volendo pure, che il presente nostro Diploma venga registrato presso lo Scrivano del Razionale, che tale è la nostra mente.
Dat. dal Castello di Moncalieri il dì ventisei del mese di Luglio, l’anno del Signore mille settecento settanta quattro, e del Regno nostro il secondo.
Vittorio Amedeo.