Diploma di conferma del titolo di Barone a Don Vincenzo Otger

12.9.1799

Carlo Emanuele, per Grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme,
Volendo noi dare al superstite pupillo Don Vincenzo Otger figlio del fu Don Francesco un contrassegno dello speciale gradimento, con cui abbiamo rimirato i lodevoli e zelanti servizj resi a noi, ed alla patria dal defunto suo genitore, massime al tempo, che da forte armata nemica si tentò di invadere la Capitale di questo nostro Regno, Ci siamo degnati di accogliere favorevolmente la dimanda, che lo stesso pupillo Don Vincenzo ci ha fatto per mezzo della di lui madre Tutrice e Curatrice Donna Luigia Ripoll per la conferma del titolo Baronale sopra i feudi di Villaperuccio e Turui, Perdedu, Magai e Perdalonga, che verrebbe ora ad esso pupillo contrastato dal Regio Fisco Patrimoniale per mancanza del privilegio, il quale malgrado le diligenti ricerche fattesi, non fu fattibile rinvenire in questi Regj Archivj, supponendosi smarrito a causa delle vicende dei tempi occorse in sì lunga serie di anni, mediante l’esibita finanza di scudi quattrocento Sardi, compreso il diritto di mezz’annata e sigillo. Epperò in vigore del presente di certa nostra scienza, Regia Autorità ed avuto il parere del nostro Consiglio, accordiamo al nominato pupillo Don Vincendo Otger ed ai suoi figli e discendenti maschi, osservata sempre la primogenitura, la conferma del titolo Baronale, come lo godevano i suoi antenati sopra gli accennati feudi di Villaperuccio e Turui, Perdedu, Magai e Perdalonga, ch’egli attualmente possiede, ed in quanto fia d’uopo nuovamente concediamo detto titolo di Barone, cosicché siano il med.mo ed i suoi figli, e discendenti per l’avvenire denominati ed intitolati Baroni di detti Salti, ben inteso però che colla presente non s’intenda in nulla variata la natura del sopraccennato feudo dimanante dalle primordiali concessioni, o dalle altre successive, ed abbiano a godere di tutti i privilegii, prerogative, esenzioni, libertà, distinzioni, ed onorificenze di cui di ragione, e giuste le Prammatiche, Capitoli di Corte, usi, stili e consuetudini di questo Nostro Regno godono, possono e sogliono godere gli altri Baroni del medesimo, con ciò, che paghi a questa Nostra Cassa l’offerta finanza di scudi quattrocento sardi. Mandiamo pertanto a tutti i nostri Ministri, Magistrati, ed Uffiziali di questo Regno, ai Titolati, Nobili, e Cavalieri, e generalmente a tutti i Nostri Sudditi di riconoscerlo, stimarlo e riputarlo nella qualità sovraespressa, con farlo, e lasciarlo gioire delle cose suddette, ed il presente registrarsi presso lo Scr.o del Razionale senza pagamento dei dritti di mezz’annata e sigillo, da cui lo esimiamo, che tale è la nostra mente.
Dat. Cagliari lì dodici del mese di 7bre l’anno del Signore mille settecento novantanove, e del Regno nostro il quarto.
Carlo Emanuele.