Notizie sugli Aymerich desunte dalle Regie Provvisioni dell’Archivio di Stato di Cagliari
di Paolo Amat
Anno: | Volume, Carta | Notizie: |
1/8/1786 | Vol. XV, Carta 24 | A Don Raffaele Manca, Marchese d’Albis, viene concessa l’investitura delle ville di Santulussurgiu, Sinnariolo, Padria, Mara, dell’incontrada di Austis, del territorio, ossia del salto di Planu de Murtas, e dei diritti del Venteno d’Alghero, ossia del “cabessaggio”. Il Sovrano chiede di essere informato sul pagamento del laudemio da parte del Marchese d’Albis, relativo all’incontrada di Orosei e Galtellì, e inoltre sulla situazione della vendita del feudo d’Ussana a favore di Giuseppe Montaner e Gabriele Manca, dato che risulta che questo feudo sia stato alienato da Don Antioco d’Eril a Don |
21/3/1799 | Vol. XXV, Carta 7v | Il Marchese di Laconi Don Ignazio Aymerich viene nominato gentiluomo di camera effettivo. |
9/9/1799 | Vol. XXV, Carta 52v | Don Francesco Aymerich di Laconi, luogotenente dei Granatieri del Reggimento di Sardegna, viene nominato commissario generale della Cavalleria Miliziana del Capo di Cagliari in sopravvivenza all’attuale cavaliere Don |
31/3/1806 | Vol. XXVII, Carta 136v | Il cavaliere Don Francesco Aymerich di Laconi, già secondo scudiere della Regina, in considerazione dei meriti militari, in particolare acquisiti durante i fatti di Tolone, viene nominato primo scudiere. |
14/11/1807 | Vol. XXX, Carta 118 | Don Vincenzo Cabras viene nominato gestore economico dei feudi della famiglia di Ignazio Aymerich. |
14/12/1807 | Vol. XXX, Carta 134-135 | Il Conte di Villamar Don Ignazio Aymerich viene autorizzato a vendere, per sanare i debiti contratti dal padre Marchese di Laconi, col Marchese Durazzo di Genova, una casa in Castello, dirimpetto al Bastione di Santa Caterina, liberando detta casa dai vincoli di primogenitura e fedecommesso per un valore di 21000 lire, trasferendo questa cifra sui redditi dei feudi e del marchesato di Laconi. |
12/1/1808 | Vol. XXXI, Carta 3v. | Viene stabilita una dote di 1500 scudi “una tantum”, a cui ne vanno aggiunti altri 300 annui, a favore di Donna Anna Maria Aymerich, che sposa il Cavaliere Rebuffo di San Michele, facente funzioni di primo ufficiale della Segreteria di Stato e di Guerra. La dote corrisponde ad un capitale di 6000 scudi gravante sul patrimonio Aymerich, che resterà ipotecato per quel valore. |
6/12/1809 | Vol. XXXIV, Carta 52 v e 53 | Verte un contenzioso tra il commendatore Don Giuseppe Carta dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, e Don Giovanni Antonio Borro Aymerich. |
19/12/1809 | Vol. XXXIV, Carta 66v e 67v | Don Ignazio Aymerich, Conte di Villamar, non può pagare i debiti contratti dal padre entro il termine stabilito. La cifra che gli resta da pagare è di 78.855 lire e 2 soldi. Il Sovrano decide che vengano appaltate le rendite feudali del marchesato per 11000 lire l’anno, fino al 1825, al fine di pagare tutti i creditori, obbligando il Marchese, ed i suoi successori, a rispettare le deliberazioni prese da Don Giuseppe Lomellini, Giudice della Reale Udienza, nella Sala di Supplicazione, incaricato del caso. |