Notizie sui Cugia desunte dalle Regie Provvisioni dell’Archivio di Stato di Cagliari

Anno:

Volume, Carta

Notizie:

23/7/1759

Vol. II, carta 37

Nomina di Don Litterio Cugia a sostituto Avvocato Fiscale Regio.

29/7/1764

Vol. IV, carta 31

Don Litterio Cugia viene nominato supplente del giudice della Reale Udienza Gavino Cocco

1/3/1782

Vol. XII, carta 6

Don Litterio Cugia, giudice della Reale Udienza, viene nominato Uditore dell'Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro.

15/1/1790

Vol. XVIII, carta 2

Verte una causa tra il Visconte di Flumini Don Gavino Asquer ed il Marchese di Villarios. Poichè però il giudice della Sala Civile Don Litterio Cugia è parente dell'Asquer, il re Vittorio Amedeo III surroga a questi,
come cngiudice nella causa, il Consultore della Reale Udienza Don Giuseppe Lay.

19/6/1798

Vol. XXIII, carta 52

Verte una controversia tra i fratelli Cugia, il Marchese Don Giambattista e i fratelli Don Michele, Don Carlo, e Donna Antonietta, figli del Marchese Don Andrea; viene invocato l'intervento pacificatore del Re.

3/10/1799

Vol. XXIV, carta 139

Donna Elisabetta Cugia, Viscontessa di Flumini Maggiore, e i suoi figli Don Vincenzo, e Don Gabriele Asquer, chiedono che, essendo stato sequestrato, il loro figlio e fratello Visconte Don Francesco Maria Asquer, dai
Pirati tunisini, a Carloforte, il 7 ottobre dell'anno 1798, per poter pagare il riscatto, possano accendere con qualcuno un censo garantito da un'ipoteca sul feudo di Flumini e territori annessi, col patto che l'ipoteca si riterrà sciolta in caso di devoluzione del feudo al Regio Patrimonio, e che venga pagato alla Regia Cassa, a meno che non ne vengano esentati, il mezzo laudemio. La richiesta accensione del censo viene autorizzata.

31/3/1799

Vol. XXV, carta 11

Il Marchese di Sant'Orsola Don Giambattista Cugia, di Sassari, viene creato Gentiluomo di Camera onorario

24/5/1799

Vol. XXV, carta 25 e 25v

Don Carlo Cugia, in servizio nel Reggimento di Sardegna, Maggiore in seconda della città di Tortona, già Maggiore della Città di Sassari, viene decorato del titolo e grado di Luogotenente Colonnello delle Truppe di
Fanteria.

22/1/1800

Vol. XXV, carte 59 e 59v

Don Litterio Cugia Manca, già sostituto Avvocato Fiscale Regio e giudice criminale e civile della Reale Udienza e Consigliere di Stato, viene nominato Reggente del Magistrato del Consolato di Cagliari, con lo stipendio annuo di 3000 lire di Piemonte.

15/6/1801

Vol. XXVI, carta 79v

Il Luogotenente Colonnello Carlo Cugia, già Maggiore della Piazza di Sassari, agli ordini del Conte di Moriana,
viene nominato Governatore della città di Alghero, col grado di Colonnello, e lo stipendio annuo di 3000 lire di Piemonte.

1/8/1800

Vol. XXVII, carta 3

Verte una causa tra Don Carlo Cugia e Don Litterio Cugia Manca per il fedecommisso istituito dall’avolo e bisavolo Marchese Giambattista Cugia.

15/6/1801

Vol. XXVII, carta 7v

Il Maggiore della Piazza di Sassari Luogotenente Colonnello Cavaliere Don Carlo Cugia, viene nominato Governatore della Città di Alghero, col grado e titolo di Colonnello nelle Regie Armate.

9/2/1804

Vol. XXVII, carta 68v

Il volontario di Marina Cavaliere Don Gavino Cugia viene promosso Guardiamarina di prima classe.

15/6/1804

Vol. XXVII, carta 83v

Il Cavaliere Don Raffaele Cugia viene nominato Luogotenente dei Granatieri del Reggimento di Sardegna, al posto di Don Francesco Nieddu, promosso Capitano nel medesimo Reggimento.

18/10/1805

Vol. XXVII, carta 121

Il volontario nel Corpo Reale d’Artiglieria Don Andrea Cugia viene nominato Sottotenente nel medesimo Corpo.

2/8/1806

Vol. XXVIII, carte 72 e 73

Il Luogotenente dei Granatieri nel Reggimento di Sardegna Cavaliere Don Raffaele Cugia, viene nominato Capitano in detto Reggimento, al posto di Don Francesco Grixoni nominato Maggiore delle Milizie del Capo di Cagliari.

5/11/1806

Vol. XXVIII, carta 126

Don Diego Cugia Cadello, Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Vice Intendente Generale delle Regie Finanze, viene nominato facente funzioni del Controllo Generale, con lo stipendio annuo di 1500 lire di Piemonte

23/2/1807

Vol. XXIX, carte 80-82v

Il Re Vittorio Emanuele I avoca a se la cognizione di varie cause e le commette alla Reale Udienza. Queste
sono:
1) Fra il Marchese di Villarios Conte di Bonorva e il dottor Don Francesco Maria Asquer, Visconte di Flumini.
2) Fra il Procuratore Generale delle Chiese e Cause Pie della Diocesi di Cagliari, fratelli Antonio e Giovanni Mauro Manca Carta di Nuoro, il notaio Salvatore Angelo, Marianna Maddalena, fratello e sorella Satti Rattu di Cagliari e le sorelle Anna Rosa e Sebastiana Carta di Nuoro, ma domiciliate a Cagliari, quest’ultima recentemente defunta.
3) Fra la comunità di Fonni e le comunità di Villagrande e Villanova Strisaili.
4) Fra il Cavaliere Don Litterio Cugia, la Viscontessa di Fluminimaggiore Donna Elisabetta, fratelli Cugia-Manca, Giovanna Baral, assistita dal marito Carlo Quirigino, Donna Gerolama Deliperi Contessa di San Placido, ed il Cavaliere Don Andrea Manca Deliperi.
5) Fra il negoziante Giuseppe Terris e Luigi Arnoux.
6) Fra il Conte di Cervellon e Marchese di Nules e Quirra, e Donna Giuseppa Català.
7) Fra il Cavaliere Don Francesco Maria Amat, Donna Anna Amat di San Filippo, ed il Marchese di San Filippo Don Giovanni Amat loro fratello.
8) Fra il Cavaliere Don Giuseppe Rapallo e gli eredi Serra, Nieddu, e Brunengo.
9) Fra il signor Cardinale e Arcivescovo Cadello e i Padri Domenicani di Cagliari, insieme ai fratelli Todde, Usai, e i Procuratori delle Cause Pie, ed eredi Espetto e Mores.
10) Fra il Cavaliere dell’Asinara Don Alberto Manca ed il Duca dell’Asinara Don Vincenzo Manca.
11) Fra Giovanna Cardani, di Cagliari, e la Compagnia del S.S. Sacramento del sobborgo della Marina.
12) Fra l’avvocato Salvatore Cadeddu, e la vedova Pitzalis, in dipendenza delle Patenti 1/9/1789; 6/3 e 13/8/1800; 14/4 e 26/8/1801; 31/1/1802; 7/4/1803; 18/10/1804; 19/6/1805; 6/1 – 20/6 – 8/7/1806, e ancora:
1) Fra i negozianti Arnoux e Garroni, contro il Commendatore don Felice Serra, di Selegas.
2) Fra il sacerdote Pietro Loddo contro Donna Vincenza Meloni Sanna.
3) Fra Giuseppa Cadoni, assistita dal marito notaio Stefano Garroni contro la vedova Orsola Corda Racca, in seguito alle Patenti del 6/3 e 9/7/1804, e 4/9/1805.
E ancora:
Del conciatore Antonio Diego Manca contro Lorenzo Romanino, con intervento pure di Francesco Romano.
Del negoziante Angelo Truffa contro l’Arciconfraternita dei Santi Martiri Giorgio e Caterina della Chiesa dei nazionali Genovesi, in vigore delle Patenti 27/3/1804 e 20/10/1805.

9/4/1807

Vol. XXIX, carta 109

Don Diego Cugia viene nominato membro ordinario del Consiglio delle Finanze.

8/5/1807

Vol. XXIX, carta 138

Don Gavino Cugia, Guardiamarina di prima classe con il grado di Sottotenente di Fanteria nelle Regie Truppe, viene nominato Sottotenente di Bordo, con la paga provvisoria di 600 lire di Piemonte.

3/6/1808

Vol. XXIX, carta 102v

Il Cavaliere Don Carlo Cugia viene autorizzato a costituire, ad Alghero, una Compagnia di Volontari, senza paga, per servire alle occorrenze come Truppa ordinaria e nel maneggio dell’artiglieria.

12/4/1809

Vol. XXXIII, carta 130

Don Andrea Cugia, Sottotenente nel Corpo Reale d’Artiglieria, viene nominato Luogotenente nello stesso
Corpo.

26/4/1809

Vol. XXXIII, carta 145v

Don Diego Cugia, già soldato volontario nel Reggimento di Sardegna, viene nominato Sottotenente soprannumerario nello stesso Corpo, con la paga provvisoria di Cadetto.

14/10/1809

Vol. XXXIV, carta 23

Don Diego Cugia, già Sottotenente soprannumerario, viene nominato Sottotenente effettivo nel Reggimento
di Sardegna, al posto di Don Stefano Ledà di Ittiri.

29/4/1810

Vol. XXXV, carte 46 e 46v

Viene composta la lite in corso tra Don Gavino Maria Cugia, Marchese di Sant’Orsola, della Città di Sassari,
iniziata dal di lui padre Don Giovanni Battista, Gentiluomo onorario di Camera del Re, ed i suoi fratelli Don Michele, arciprete del Capitolo della Città di Sassari, Don Carlo, Governatore di Alghero, e Donna Antonietta relativamente all’eredità dei loro genitori Marchese Don Andrea e Donna Gioseffa Bertolotti. Il Sovrano incarica il giudice Don Giuseppe Gaffodio di provvedere ad una amichevole composizione della vertenza.

13/10/1810

Vol. XXXV, carte 195 e 196v

Verte una causa tra i fratelli Don Vincenzo, Don Gabriele, don Giuseppe Asquer ed il loro fratello Visconte di Fluminimaggiore Don Francesco Maria per il pagamento di pensioni alimentari da lui ad essi dovute. I
fratelli Asquer chiedono il sequestro di tutti i beni del fratello, sia paterni che materni, compresi anche quelli legati a fedecommesso, e che questi beni vengano gestiti sotto il controllo del giudice della Reale Udienza Don Felice Podda Pisano, e dal nobile Don Antioco Cadello cognato del Visconte, il quale si avvarrà di persone che stimerà più abili all’amministrazione dei beni, ciò affinché provveda al pagamento dei debiti,
ed in particolare con la Regia Marina per l’affitto della tonnara di Flumentorgiu, in subordine ai loro crediti. Dovrà venir gestita anche l’eredità della loro comune madre Donna Elisabetta Cugia morta nell’aprile 1807. Tutto ciò dovrà venir gestito in via amichevole con l’assegnazione, al Visconte, ed agli altri fratelli e sorelle di una somma per gli alimenti. Nel caso insorgessero complicazioni, si farà ricorso al Reggente la Reale Cancelleria e giudice della Reale Udienza Don Costantino Musio.

22/6/1812

Vol. XXXVI, carte 90 e 90v

In occasione del matrimonio della figlia del Re Principessa Beatrice Maria Vittoria con l’Arciduca d’Austria Francesco Giuseppe Ambrogio d’Este, il Cavaliere Mauriziano Don Carlo Cugia di Sant’Orsola, Governatore di Alghero, che aveva prestato servizio, prima nel Reggimento di Sardegna, e poi come Maggiore aveva comandato Sassari ed Alghero, viene nominato Brigadiere nelle Regie Armate

28/7/1812

Vol. XXXVI, carte 110 e 111

Il Cavaliere e Uditore Mauriziano Don Diego Cugia Cadello, già Vice Intendente Generale delle Regie Finanze e fungente le veci del Controllo Generale, viene nominato Reggente l’Ufficio dell’Intendenza Generale. A lui spetterà lo stipendio di 1250 lire sarde che gli verrà corrisposto, a quartieri maturati, a partire dal giorno in cui prenderà possesso della carica.

31/7/1812

Vol. XXXVI, carte 114 e 114v

Viene istituito un Consiglio di Guerra delegato per giudicare il soldato Antonio Simone Serra fu Salvatore, di Sassari, della Compagnia De Cize del Reggimento di Sardegna, a nome di guerra “La vendemmia” reo di diserzione mentre era comandato di Picchetto ai Forzati l’11/5. Presiederà il Consiglio di Guerra il Comandante della Piazza di Sassari Cavaliere Don Vincenzo Amat, Brigadiere nelle Regie Truppe, e saranno giudici militari i Capitani Don Diego Marramaldo, della 2° Granatieri, Camillo Novaro, Don Raffaele Cugia, e il Cavaliere Don Michele Cao, tutti del Reggimento di Sardegna.

11/8/1812

Vol. XXXVI, carte 118 e 118v

Il Cavaliere Don Diego Cugia Cadello. Cavaliere Mauriziano, Reggente dell’Ufficio dell’Intendenza Generale, viene nominato fungente le veci di Conservatore Generale del Tabellione.

13/8/1812

Vol. XXXVI, carte 119 e 119v

Nel Consiglio di Guerra delegato misto, istituito il 29/6/1811 per giudicare il soldato del Reggimento di Sardegna Stanislao Agus, il Presidente, Cavaliere Gran Croce Don Francesco di Varax, Maggiore Generale nelle Regie Truppe e Capo del Battaglione dei Cacciatori di Savoia, Governatore della Città di Sassari, viene sostituito dal Cavaliere Don Carlo Cugia, Brigadiere delle Regie Truppe, e Governatore della Città di Alghero.

29/8/1812

Vol. XXXVI, carte 133v e 134

Il Sovrano autorizza il Cavaliere Don Diego Cugia a firmare il contratto per l’indennizzo al negoziante Gerolamo Rossi, di Malta, della cifra residua relativa a un carico di grano, acquistato sulla base degli accordi intercorsi tra il giudice della Sala di Supplcazione Don Raffaele Valentino ed il Procuratore del negoziante Gerolamo Rossi.

16/12/1812

Vol. XXXVII, carte 5 e 5v

Non potendo, il Cavaliere Brigadiere d’Armata Don Carlo Cugia, Governatore della Città di Alghero, trasferirsi a Sassari per presiedere il Consiglio di Guerra istituito per verificare le pretese del soldato Stanislao Agus contro il già Capitano nel Reggimento di Sardegna Don Gaetano Bosinco, e volendo sollevare dall’incombenza il Reggente la Reale Governazione Don Giambattista Lostia, giudice anch’egli di detto Consiglio di Guerra, il Cugia viene surrogato dal Colonnello Don Serafino De Candia, Luogotenente Colonnello del Reggimento di Sardegna, mentre il Lostia viene surrogato dall’Assessore della Reale Governazione Luigi Usai. Il De Candia, come giudice dello stesso Consiglio di Guerra, viene surrogato dal Capitano nel Battaglione dei Cacciatori di Savoia Bartolomeo Ferrerati.

28/12/1812

Vol. XXXVII, carta 12

Essendo insorti dubbi sulle attribuzioni relative alla carica del Cavaliere Don Diego Cugia, il Sovrano rimarca che il Cavaliere Don Diego è Reggente l’Intendenza Generale e deve considerarsi Capo del Tribunale del Regio Patrimonio, alla stregua di un Intendente Generale.

23/10/1813

Vol. XXXVII, carta 139v

Per lo stato di salute del Cavaliere Don Carlo Cugia, Governatore di Alghero, si impone una sostituzione interinale, che viene fatta dal Cavaliere Don Serafino De Candia.

15/12/1813

Vol. XXXVII, carte 164 e 164v

Il Reggente l’Intendenza Generale Don Diego Cugia Cadello nstipula un contratto di concessione con l’ebanista piemontese Giambattista Riccardi, residente da anni a Cagliari, per l’impianto, nella Città di Cagliari, di una fabbrica di sapone. Dopo varie prove, il Riccardi. che possiede due caldaie, sostiene di poter produrre sapone d’ogni qualità, anche sopraffino, e poiché ha speso qualche migliaio di lire, chiede che gli vengano concesse le stesse franchigie concesse al Conte Pollini per la sua fabbrica eretta con Carta Reale del 6/4/1808.
1) – Il sapone potrà venir esportato in esenzione da ogni diritto, solo per esigenze del Paese, dietro esplicita autorizzazione dell’Intendenza Generale. L’esenzione dei diritti si estende anche alle materie prime, delle quali però dovrà venir specificata la quantità, che non potrà eccedere la necessità della fabbrica, e che non potranno venir vendute dal fabbricante, che a sua voltadovrà presentare, al Regio Patrimonio, mensilmente un rendiconto delle entrate e delle uscite dalla fabbrica, rendiconto che sarà controllato dal Tribunale del Regio Patrimonio.
2) – Il Concessionario ed il direttore “pro tempore” della fabbrica saranno esentati da qualsiasi servizio personale o di alloggio.
3) – Si concede l’apposizione delle Armi Regie sulla porta della fabbrica che potrà definirsi “Regia”.