Privilegio di cavalierato e nobiltà a Michele Ciarella

27.5.1799

Privilegio di cavalierato

Carlo Emanuele, per Grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme,
Le molteplici e sicure testimonianze che il Console Pontificio Michele Ciarella di questa città ci ha in ogni occorrenza date della fedeltà ed attaccamento alla Nostra Real Corona (?), e famiglia, e l’impegno che ci ha sempre lodevolmente fatto di prestarsi con disinteresse ai bisogni ed urgenze di questo Nostro Regno, chiamandoci a contestargliene il Nostro special gradimento anche in riguardo al merito distinto con cui si è adoprato per il maggior vantaggio degli interessi dell’Ospedale in qualità di Deputato alla Congregazione stabilita sul medesimo in sollievo de’ poveri ammalati, abbiamo stimato di decorarlo del privilegio di Cavalierato, persuasi che questo tratto di Nostra special considerazione a suo riguardo l’animerà vieppiù alla continuazione delle sue benemerenze. Epperò in vigore del presente di certa nostra scienza Regia autorità ed avuto il parere del nostro Consiglio concediamo al narrato Console Pontificio Conte Michele Ciarella di questa città ed ai suoi figli e discendenti maschi il privilegio di Cavalierato per mezzo del quale egli ed i medesimi siano per l’avvenire denominati ed intitolati Cavalieri, possano cingere spada, e portar tutte le altre divise, ed ornamenti propri della dignità e grado Cavaleresco, con godere di tutti gli altri privilegi, prerogative, esenzioni, libertà, distinzioni, ed onori che di ragione, e giusta le Prammatiche, Capitoli di Corte, usi, stili e consuetudini di questo Nostro Regno godono, possono e sogliono godere in qualunque occorrenza gli altri cavalieri decorati del cingolo militare, con ciò che il medesimo Conte Michele Ciarella venga prima, e secondo il solito, armato Cavaliere senza pagamento di finanza e mandiamo a tutti i nostri Magistrati, Ministri ed ufficiali, titolati Nobili e Cavalieri e generalmente a tutti i Nostri Sudditi di stimarlo e reputarlo per Cavaliere e da Noi come sopra costituito con farlo, e lasciarlo godere, delle cose suddette, ed il presente registrarsi presso lo Scriv.o del Razionale, che tale è la nostra mente.
Dat. Cagliari, lì ventisette del mese di Maggio l’anno del Signore Mille Settecento Novantanove, e del Nostro Regno il quarto.
Carlo Emanuele.

Privilegio di nobiltà

Carlo Emanuele, per Grazia di Dio, Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme,
Nell’accordare con altro nostro Diploma del giorno d’oggi al Console Pontificio Conte Michele Ciarella di questa città, ed ai suoi figliuoli e discendenti maschi il privilegio di Cavalierato, essendoci riservati di decorarli anche di quello di Nobiltà, quindi, e che in vigore del presente di certa Nostra Scienza, Regia autorità, ed avuto il parere del Nostro Consiglio concediamo ad esso Ciarella il privilegio di Nobiltà, creandoli e dichiarandoli veri nobili, sicché egli, ed i medesimi, siano per l’avvenire considerati, stimati e qualificati per tali da ogni persona di qualsivoglia grado, stato e condizione e godere di tutti gli onori, dignità, ragioni e libertà, insegne, distinzioni, grazie ed indulti di cui per dritto, ed in virtù del disposto dalle Prammatiche, Capitoli di Corte, usi, stili e consuetudini del Regno nostro godono, possono e vogliono godere gli altri nobili del medesimo. Mandiamo pertanto a tutti i nostri Ministri, Magistrati ed Ufficiali, ai Titolati Nobili e Cavalieri, e generalmente a tutti i nostri sudditi di così osservare ed il presente registrarsi presso lo Scr.° del Razionale, che tale è la nostra mente.
Dat. Cagliari, lì ventisette del mese di Maggio l’anno del Signore Mille Settecento Novantanove, e del Nostro Regno il quarto.
Carlo Emanuele.