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Tomaso Salazar Grondona

Sottotenente nel 15° Fanteria Brigata Savona (30.9.1848), Luogotenente nel Reggimento Cacciatori di Sardegna (8:8.1857), Capitano nello stesso (15.10.1859), Maggiore nel Reggimento Cacciatori di Sardegna ( 17.5.1866). In riforma nel 49° Fanteria 1.4.1872. Giunse alla fine della carriera militare con il grado di Colonnello. Arruolatosi volontario a diciotto anni, combattè a Goito dove rimase gravemente ferito e per meriti di guerra promosso sul campo (110).

In battaglia si comportò da eroe, guadagnò, infatti, cinque medaglie al valor militare, di cui tre d’argento: una nel 1849 probabilmente a Custoza, quale Tenente del 15° Fanteria di Linea, una a Bagolino nel 1859 ed una per l’Assedio di Gaeta del 23 Gennaio 1861, quale Capitano nello stesso Reggimento; una di bronzo a Palestro nel 1859 ed un’altra alla presa di Roma.

Ebbe la medaglia per l’indipendenza e l’unità d’Italia - con le fascette relative alle Campagne del 1848, 1849, 1859, 1860, 1861 - il 23 Ottobre 1865. Il 1 Gennaio 1861 ebbe la medaglia commemorativa francese per la battaglia di Solferino nella Campagna d’Italia del 1859. Nel 1861 venne decorato anche della medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia.

Nel 1866 partecipò nel napoletano alla lotta contro il brigantaggio. Il 27 Marzo 1901 gli fu conferita la Croce d’Oro per anzianità di servizio. Fu nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia (8 Giugno 1868) ed il 3 Giugno 1869 Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro; Ufficiale (28 Ottobre 1911) dell’Ordine della Corona d’Italia; nel 1903 ebbe la pensione mauriziana.