Brevi note sulle origini della nobiltà sarda
di Gianfelice Pilo
Nel periodo giudicale la Sardegna aveva una classe aristocratica
di notabili, famiglie di antiche tradizioni, a volte imparentate con le case
giudicali, di origine sarda o provenienti da Genova, Pisa, Lunigiana o Provenza
che, nel XIII secolo, esercitavano un’influenza politico commerciale sull’isola.
Molte famiglie pisane e genovesi, come i Donoratico, i Doria, i Malaspina, gli
Spinola, avevano domini in Sardegna e con esse si trasferirono nell’isola
altre famiglie nobili o notabili.
Il Vico nella sua opera “Historia general de la isla de Cerdeña”,
(part.4, cap.2, num.8) scrive: “…las antiquissimas familias de Sardeña
que se han conservado hasta aora en el Reyno mucho mas antiguas que las Cathalanes
y Aragoneses son las de Lacon, Gunale, Arborea, Gambella, Frasso, Manca, Fenu,
Cano, Torresani, Serra, Sucharellu, Bosquet, Milia, Guiso, Virde, Maronjo, Pilo,
Fara, Murtas, Tori, Tola, Grixoni, Puliga, Sanna, Pinna, y muchas que no tienen
numero…”.
Tutte queste famiglie notabili non avevano però specifiche concessioni
nobiliari.
Le Regie patenti di Generosità, Cavalierato e Nobiltà, trasmissibili
ai discendenti furono introdotte in Sardegna dai Re Aragonesi dopo la presa
di possesso dell’isola nel 1323, a seguito dell’infeudazione di
Bonifacio VIII al Re d’Aragona del “Regnum Sardiniae ed Corsicae”,
del 1297.
La nobiltà venne concessa o riconosciuta ad alcuni appartenenti alle
vecchie famiglie notabili, mentre le famiglie di coloro che non ottennero nessun
riconoscimento aragonese non vennero più comprese nella classe nobiliare,
dato che spariva giuridicamente quella notabile.
Agli esponenti delle famiglie più antiche, sarde o aragonesi, i Re di
Aragona riconobbero la Generosità che significava nobiltà di sangue
ed antica origine o concessero la nobiltà progressiva (vedi le tuttora
fiorenti casate, Sanjust, Manca, Pilo, Tola, Scarpa, Dedoni, Amat, Aymerich,
Santacruz, Paliaccio, Sussarello, Puliga, Guiso ed altre).
Gli stemmi – Escudos de Armas
Gli stemmi nascono intorno al secolo XII, sono prerogativa delle famiglie reali
e dei vari Stati e dei Cavalieri, che non potevano però inalberare insegne
reali e che ornavano il loro scudo difensivo, sia in guerra, in battaglia che
in tornei, inizialmente come segno di identità e successivamente per
indicare il Casato di appartenenza.
A partire dal XIV secolo, lo stemma o escudo de armas, modellato come uno scudo,
veniva anche concesso per importanti fatti d’arme ai cavalieri nelle patenti
di concessione o riconoscimento.
Dopo il XVI secolo vennero ampliati, talvolta inquartati, arricchiti con lambrecchini,
elmi e smalti.
L’arme veniva anche riconcessa alla stessa famiglia più volte,
in successive patenti, a svariati rappresentanti di essa, con la premessa “…antiquam
et militarem stirpem a qua originem… ducis…”, “porterai
le armi dei tuoi antenati” “…quod hactenus gestare consuevisti,
non solum confirmamus sed etian roboramus, validamus, concedimus et elargimus…”,
con successiva descrizione dello stemma che portava alcune modifiche al precedente.
A partire dalla fine del XVI secolo, il Cavalierato e la così detta “Nobleza
Sarda” venivano dati contemporaneamente, o in tempi diversi, con differenti
concessioni ed oneri fiscali. (Vedi conferme: Quirico I Pilo Ferrale 1588 –
Juan Elias Pilo Casaggia 1605 - Gavino Pilo 1611 - ecc. – ACA Archivio
Pilo).
La concessione della Nobiltà per maschi e femmine dava diritto al titolo
di <Don> e <Donna>, mentre chi veniva investito del solo Cavalierato
era “Cavaller o Militar”, e per le donne “Dama”, pur
essendo nobili a tutti gli effetti ed infatti i cavalieri partecipavano, con
pari diritti, alle Cortes, nel braccio militare riservato alla classe nobiliare.
Le donne non potevano trasferire la nobiltà ma la mantenevano vita natural
durante.
Prima della fine del ‘500 un Nobile, senza distinzioni, veniva chiamato
Mossen, Magnific o Donzel, mentre il Don era riservato alle cariche pubbliche
o rappresentative della Corona.
Gli esponenti della Nobiltà rivestivano in genere importanti incarichi,
quali Podestà, sindaco, sindaco straordinario, Alcayde, Veguer Real,
Governatore, presiedevano o facevano parte del Tribunale della Santa Inquisizione,
che aveva sede a Sassari, raggiungevano alte cariche nelle armi, nella amministrazione,
nella giustizia o nel clero.
Esponenti di nobili famiglie ottenevano investiture feudali ed amministravano,
per la Corona, i feudi loro concessi dal Sovrano.
Il feudalesimo sardo
Differenze tra nobiltà ed investitura feudale
Sostanziale differenza vi è tra la concessione nobiliare e cavalleresca,
con la quale ha inizio la nobiltà progressiva senza limiti di tempo e
irrevocabile, salvo gravi motivi di indegnità e la concessione feudale,
che era invece alienabile e revocabile.
Il basso feudalesimo sardo, che proviene ugualmente dalla tradizione Aragonese,
era una sorta di decentramento amministrativo che prevedeva, soprattutto, la
riscossione dei tributi, per la Corona.
La concessione feudale veniva data di norma ad un nobile o a persona che veniva,
preliminarmente, nobilitata e si trasmetteva per via maschile o anche femminile
ad un solo discendente della famiglia, generalmente per linea primogenita, con
titolo che in Sardegna, a seconda dell’estensione ed importanza del feudo,
era viscomitale, baronale, comitale, marchionale o ducale.
Veniva concessa anche la Signoria Feudale delle Scrivanie, relativa agli atti
pubblici amministrativi e giudiziari e conseguenti diritti ed emolumenti, soprattutto
nelle sedi delle Città Regie che erano: Cagliari, Iglesias, Oristano,
Bosa, Alghero, Sassari e Castellaragonese oggi Castelsardo.
I feudatari amministravano spesso feudi poveri e ne abbiamo dimostrazione anche
dalla mancanza quasi assoluta – con poche eccezioni -, nella sede dei
feudi di dimore padronali importanti e di grandi fortune dei feudatari.
In Sardegna non è mai esistito, infatti, il vero latifondo feudale, come
in Sicilia.
I feudi erano in parte concessi ed amministrati da nobili sardi ed anche da
feudatari spagnoli che risiedevano in Spagna, rappresentati in Sardegna da Podatari
(amministratori dei feudi), e che all’abolizione dei feudi avvenuta tra
il 1836-39, ormai nel regno sardo piemontese, vennero liquidati, come tutti
gli altri feudatari, venendo loro riconosciuto il titolo e predicato feudale.
Negli elenchi definitivi nobiliari sardi del 1902 sono elencati (voce Italia
3) i titoli riconosciuti ai feudatari spagnoli, come da elenco aggiornato al
1902, in relazione alle successioni feudali, pubblicato dalla Consulta Araldica
del Regno d’Italia nel “Elenco Ufficiale definitivo delle famiglie
nobili e titolate della Sardegna” del 1902 e nel “Elenco Ufficiale
Nobiliare Italiano” del 1922 e seg..
Alcuni titoli sono stati rinnovati in Spagna, anche in tempi relativamente recenti,
come appare nel “Elenco de Grandezas y Titulos Nobiliarios Espanoles”,
pubblicati a cura della “Real Asociacion de Hidalgos a Fuero de Espana”
Ediciones de la rivista Hidalguia, Aniceto Marinas 114, 28008 Madrid, 2001 e
seg..
Titoli riconosciuti: (Italia 3) dalla Consulta
Araldica del Regno d'Italia a famiglie Spagnole
Alcazar (Del) y Nero
Origine: Sardegna - Spagna
Dimora: Madrid
Titoli:
Marchese dell'isola Rossa (T.F.) mpr.
Conte di Montalbo (T.F.) mpr.
Conte di Castillo (T.F.) mpr.
Barone di Posada (T.F.) mpr.
Barone di Senis (T.F.) mpr.
Signore del Castello della Fava
(Elenco uff. 1902)
(Elenco uff. 1922)
Alcuni dei titoli su elencati sono stati aggiornati nel "Elenco de Grandezas
y Titulos Nobiliarios Espanoles 2001":
Conte de Montalbo
Don Juan Masones y Torella - 8/2/1646
Titolo detenuto, attualmente, da Don Jaime Sancho Del Alcazar (Madrid)
Conte del Castillo
Don Felice Margens Nin y Manca, Barone di Senis e Nureci, Regno di Sardegna
- Spagna
Titolo riabilitato nel 1917 a Dona Maria de Sonsales del Alcazar y Mitjans (Margens,
Nin, Alcazar, Silvela)
Vacante per il decesso in Madrid il 2/2/1999 di Dona Gabriela Silvela y Del
Alcazar (Madrid)
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Brunetti Gajoso y Telles Giron
Origine: Massa Marittima - Sardegna - Spagna
Dimora: Madrid - Parigi
Titolo:
Duca di Monteacuto (T.F.)
rinn. 1887 a favore di Laura di Lazzaro
(Elenco uff. 1902)
(Elenco uff. 1922)
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De Silva Bazan
Origine: Sardegna - Spagna
Dimora: Madrid - u.r. Francesco 1843
Titoli:
Marchese di Villasor (T.F.) mpr
Conte di Montesanto (T.F.) mpr
Barone di Cabuabbas (T.F.) mpr
Signore di Giave e Cossoine (T.F.) mpr
(Elenco uff. 1902)
(Elenco uff. 1922)
Uno dei titoli su elencati è stato aggiornato nel "Elenco de Grandezas y Titulos
Nobiliarios Espanoles 2001"
Marchese di Villasor
G.d.E. 1594 e 1708
Don Jaime Alagon, Folch de Cardona (G.d.E. 1594); al V Marchese Don Artal De
Alagon Bazan (G.d.E. 1708)
Riabilitato a Don Mariano de Silva Bazan y Carvajal nel 1906 (Alagon Silva)
Attuale detentrice la Marchesa di Santa Cruz (G.d.E.), Dona Casilda de Silva
y Fernandez de Henestrosa (Madrid)
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De Silva Fernandez
Origine: Sardegna - Spagna
Dimora: Madrid - u.r. Rodriguez Fernandez Don Raffaele 1842
Titolo:
Marchese di Orani (T.F.) mpr
(Elenco uff. 1902)
(Elenco uff. 1922)
Il titolo su elencato è stato aggiornato nel "Elenco de Grandezas y Titulos Nobiliarios Espanoles 2001"
Marchese di Orani
Dona Ana de Purtugal y Borja - 8/3/1616
Riabilitato nel 1991 a Dona Maria Del Rosario Cayetana Fitz James Stuart y Silva Duchessa d'Alba (G.d.E.).
(Si tratta della famosa duchessa d'Alba recentemente deceduta, il 20 novembre 2014 in Siviglia)
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Osorio
Origine : Sardegna - Spagna
Titoli :
Marchese di Quirra (T.F.) mpr
Barone di Uras (T.F.) mpr
Barone di Monreale (T.F.) mpr
Barone di San Michele (T.F.) mpr
Barone di Pula (T.F.) mpr
U.R. Filippo 1839
(Elenco uff. 1902)
(Elenco uff. 1922)
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Queralt (De) y Fernandez
Origine: Sardegna - Spagna
Dimora: Madrid
Titolo:
Marchese di Torralba (T.F.) mpr - u.r. Giovanni Battista 1839
(Elenco uff. 1902)
(Elenco uff. 1922)
Il titolo su elencato è stato aggiornato nel "Elenco de Grandezas y Titulos Nobiliarios Espanoles 2001"
Marchese di Torralba
a Don Miguel Comprat De Castelvì - 1631
Titolo riabilitato nel 1925 a Dona Maria Dominga Queralt y Fernandez Maquieira (Comprat, Ansaldo, Pilo, Queralt, Pineiro), come marchesato di Torralba de Aragon.
Titolo detenuto attualmente da Don Lorenzo Pineiro y Escrivà de Romani.
Figlie: Dona Maria, Dona Isabel Marcelina, Dona Carmen Josefa, Dona Lucia Almudena (Madrid)
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Telles y Giron
Origine : Sardegna - Spagna
Dimora : Madrid
Titoli:
Principe d'Anglona (T.F.) mpr -
Duca di Mandas (T.F.) mpr
Marchese del Marghine (T.F.) mpr
Marchese di Terranova (T.F.) mpr
Conte d'Osilo e Coghinas (T.F.) mpr
Pietro d'Alcantara Giuseppe, di Pietro d'Alcantara Teresa, di Pietro d'Alcantara
Figlia Maria De Los Dolores
U.R. Pietro 1843 - riconoscimento 1887
(Elenco uff. 1902)
(Elenco uff. 1922)
Alcuni dei titoli su elencati sono stati aggiornati nel "Elenco de Grandezas y Titulos Nobiliarios Espanoles 2001":
Conte di Osilo
Riabilitato, 17/5/1863, a Dona Maria Josefa De Silva y Bazan - Telles Giron (Badajoz)
Duca di Mandas y Villanueva
G.d.E.
Riabilitato nel 1884 a Dona Maria Cristina Fernanda Brunetti y Gayoso, De Los Cobos, Contessa di Belalcazar (G.d.E.)
Attuale detentore Don Ignacio de La Huerta y Fernandez de Henestrosa (Madrid)
(Maza, Hurtado de Mendoza, Zuniga, Pimentel, Telles-Giron, Brunetti, Fernandez De Henestrosa, Huerta).
Marchese di Terranova
Don Pedro Maza y Carroz, Ladron de Villanova y Mendoza
Attuale detentore Don Gabriel Squella Duca de Estrada - (Madrid)
(Maza, Hurtado de Mendoza, Zuniga, Pimentel, Tellez-Giron, Finat, Squella)
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I titoli sotto elencati non compresi nell'elenco ufficiale delle famiglie sarde nobili e titolate della Sardegna del 1902 e successivi, pur riguardanti titoli sardi, sono stati aggiornati nel "Elenco de Grandezas y Titulos Nobiliarios Espanoles 2001":
Barone della Gioiosa Guardia
da Ferdinando il Cattolico a Don Jaime Aragall, 22/7/1484, Regno di Sardegna Spagna
Riabilitato nel 1922 a Donna Maria del Patrocinio Crespi de Valldaura y Cavaro (Aragall, Gualbes, Brondo, Crespi de Valldaura)
Titolo detenuto attualmente da Dona Josefa Crespi de Valldaura y Cardenal (Madrid - Caracas)
Marchese di Palmas
Don Luis de Aragal Bellit y Gualbes, concessione 21/11/1621, Regno di Sardegna - Spagna
Riabilitato a Don Josef Crespi de Valldaura (1924)
Titolo detenuto attualmente da Dona Maria del Pilar Crespi de Valldaura y Moreno (Madrid)
Marchese di Bonanaro
Don Ignazio Simò Carrillo de Albornoz y Carroz, Senor de Bonanaro 10/2/1630, Regno di Sardegna - Spagna
Riabilitato nel 1925 a Donna Maria Dominga de Queralt y Fernardez Maquieira, come per il feudo di Torralba.
Detenuto attualmente da Donna Maria del Carmen De Suelves y Pineyro - Madrid.
Conte di Serramagna (Serramanna)
Don Antonio Brondo, Marchese di Villacidro, 29/11/1617, Regno di Sardegna - Spagna
Riconosciuto a Don Luis Crespi De Valdaura y Cardenal, Madrid - Caracas
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Sono stati, almeno a mio avviso, arbitrariamente riconosciuti in Spagna i seguenti titoli che hanno avuto regolare successione e transazione feudale in Sardegna:
Marchese di Laconi
Titolo riconosciuto dalla Consulta Araldica del Regno d'Italia alla Casa Aymerich, oggi in persona di Don Carlo Aymerich Marchese di Laconi ecc., U.R. Ignazio 1839.
Lo stesso titolo con Grandato di Spagna è stato riabilitato in Spagna nel 1920 a Don Enrique De Castelvì y Ortega
Attualmente detenuto da Dona Maria del Pilar De Castelvì y Busquets, Valencia
Conte di Villamar
Titolo riconosciuto dalla Consulta Araldica del Regno d'Italia alla Casa Aymerich, oggi in persona di Don Carlo Aymerich, Marchese di Laconi, Conte di Villamar, U.R. Ignazio 1839.
Lo stesso titolo è stato riabilitato in Spagna nel 1897 a favore di Don Joaquin De Aymerich y Fernandez Villamil
Attualmente detenuto da Dona Maria Gloria De Aymerich y San Roman, Madrid
BIBLIOGRAFIA:
Elenco Ufficiale "Famiglie Nobili e Titolate della Sardegna"
Bollettino Ufficiale della Consulta Araldica - Tip. Civelli , Roma 1902
"Elenco Nobiliare Sardo" - Delfino Editore - Sassari 1995, a cura della Commissione Sarda del Corpo della Nobiltà Italiana
Abbreviazioni:
G. de E. = Grande di Spagna
mpr = maschi primogeniti
T.F. = titolo feudale
U.R. = ultimo riconoscimento
Italia 3 = Registro delle famiglie straniere che sono in legittimo possesso di titoli nobiliari italiani