Albero genealogico della famiglia Boyl

La nobile famiglia valenziana di Boyl o Boil che, come affermano svariati genealogisti, era originaria d’Aragona, si stabilì a Valencia nel XIII secolo.
Il primo personaggio storico della famiglia fu Garcia Asnares de Boyl, Signore delle Valli di Gallan e del Castello di Boyl in Aragona.
Fece testamento nel 1143, gli succedette Arnau, da cui Felip che sposò Ramoneta de Aguillan e Garcia Boyl, Signore del castello di Boyl, che sposò Elisenda De Mur. I figli di Garcia, Benet e Pere Boyl, presero parte alla conquista di Valencia ricevendo dal Re Jaume I d’Aragona, in ricompensa del loro valore, terre.
Pere, che dette origine al ramo valenciano dei Boyl, sposò Elisabet de Foces. Il suo unico figlio Guerau sposò Sancha d’Aragona, figlia del Re Alfonso; suo figlio Pere presen in moglie Altadonna della Scala, figlia del Signore di Verona e ottenne le baronie di Manises, Albalat, Mislata e Benilloba. Divise i suoi feudi tra Felip, Barone di Manises, Joan, Signore di Misleta e Benilloba, Berenguer, Barone di Borriol e Ramon, il primogenito, Signore di Boyl e d’Albalat. Partecipò alla prima conquista di Sardegna con i suoi figli Felip e Ramon.
Partirono da Portfangos, alla presenza del Re Don Jaume II, nel 1323, accompagnati dall’Infante Don Alonso d’Aragona e sbarcarono in Sardegna il 13.6.1323 a La Palma de Sulers.
Pere Boyl d’Aragò, tra i primi in battaglia, morì combattendo valorosamente all’assedio di Iglesias. Suo figlio Felip venne nominato, per i suoi meriti nella guerra, Ammiraglio, Viceré e Riformatore dell’Isola. Sposò D. Teresa de Belvis e continuò la linea dei Baroni di Manises in Spagna; a lui si arresero i pisani ed egli entrò per primo nel Castello di Cagliari assediata. Ramon sposò Berenguera de Castellar (Zurita Annali, lib. 6, cap. 78).
Da Ramon nacque Pere Boyl y Castellar il quale, cavallerizzo maggiore del Re, ottenne nel 1364, per i suoi grandi meriti nella guerra di Sardegna ed espugnazione di Alghero, per i meriti dei suoi antenati, in particolare del suo avo Pere, morto ad Iglesias, per sé ed i suoi successori, in perpetuo, le Baronie di Boyl in Aragona e di Putifigari in Sardegna per suo figlio Pedruelo Boyl y Diezo. I Boyl si radicano così in Sardegna.
Pere Boyl y Castellar, Signore del Castello di Boyl e 1° Barone di Boyl e di Betera, aveva sposato Caterina Diez (figlia di Rodrigo Diez, Vice Cancelliere del Re Don Pedro IV d’Aragona) dalla quale ebbe svariati figli: Pere o Pedruelo Boyl y Diez, 1° Barone di Putifigari, Romon Boyl y Diez primogenito, che ereditò la Baronia di Boyl, e Berenguer, Signore di Alfafar, che proseguirono le rispettive linee in Spagna, così come la linea primogenita dei Baroni di Manises (V. genealogia in “Grande enciclopedia catalana” – “Arbre genealogic dels Boil” – curato da Armand de la Fluvia).
Tralasciando le altre linee proseguiamo quella sarda.
Concesse il Re Pietro IV d’Aragona a Pere Boyl y Castellar, di inquartate le sue armi con i pali d’Aragone. Jeronimo Zurita nella sua opera “Anales de la Corona de Aragon – T. II°, n°262 – Saragoza 1668/1670), scrive “…valor y fidelidad de Pedro de Boyl: fueron muchos los cavalleros que se vinieron, entre los quales se loa el valor de Pedro de Boyl, que se partiò enfermo del Real, antes que el Alguer se rindiesse y aviendo convalecido en el Reyno de Valencia, bolviò luego a Cerdena a servir en la guerra, lo que non hizo otro ninguno de los que se vinieron y por esto se dize en la istoria del Rey, que se llamò el Cavallero sin par…”.
A Pere o Pedruelo Boyl y Diez, 1° Barone di Putifigari, dopo aver servito nella guerra mossa dal Giudice d’Arborea Mariano, nel 1354, e partecipato alla espugnazione di Alghero, venne concessa, come detto, la Baronia di Putifigari ed il governo della piazzaforte di Alghero; sposò Elisenda d’Arborea, figlia del Giudice di Arborea Pietro, predecessore di Mariano.
Pedruelo ebbe per figli Jaume, governatore anch’egli della fortezza di Alghero, II Barone di Putifigari.
Alla sua morte gli succedette suo fratello Pere, III Barone; questi sposò Petronilla Picolomini De Sena, ramo sardo dell’illustre famiglia senese e con suo fratello Felip si segnalò nella guerra contro Azo Doria e nella conquista del Castello di Osilo. Ebbe per figli Pere Boyl y Picolomini De Sena, IV° Barone, Berenguer, Federico e Costanza, che sposò D. Martino Alagon.
Pere si segnalò per il suo valore, liberando numerosi abitanti di Villanova catturati dai pirati saraceni, uccidendo di sua mano il loro capo.
Da Pere Boyl nacque un altro Pere, V Barone di Putifigari, che sposò Eleonora Zatrillas ed ebbe per fratelli Bernardo, Cavaliere di San Giovanni, Jaume, Generale nelle Galere di Sicilia e Salvador, Arcidiacono nella Cattedrale di Oristano.
Da Pere, V° Barone, nacque Korge Boyl y Zatrillas ed i fratelli Felipe, Marcantonio e Menzia, che sposò Don Antonio Requesens; combatterono nella guerra di Napoli con Alfonso V d’Aragona e furono agli ordini di Don Ramon Boyl y Montagut, Barone di Boil, di Betèra e di Borriol, del ramo primogenito, Viceré di Napoli, morto a Napoli nel 1458 e sepolto in Valencia nel convento di San Domenico con suo padre Ramon Boyl y Diez. Il sepolcro è stato trasferito nel Museo di Valencia (vedi “Grande Enciclopedia Catalana”).
La lingua casigliana inizia a prevalere su quella catalana anche in Sardegna dopo l’unione dei regni di Castiglia e Aragona, nel 1515, per cui proseguiamo dando ai vari personaggi della genealogia i nomi in casigliano.
Da Jorge, VI° Barone, nacquero Pedro, VII° Barone, e Martin.
Da Pedro, VII° Barone, che sposò D. Agustina Durant, nacque un altro Pedro, VIII° Barone, il quale sposò in prime nozze D. Francisca Darsena (Cardona?) ed ebbe per figlio Francisco, IX° Barone ed in 2° nozze D. Costanza Olives, figlia di Gerolamo Olives e dal matrimonio nacquero Pedro e Francisco, mercenario, Vescovo di Alghero, predicatore di Filippo IV, il quale introdusse in Alghero l’Ordine della Mercede. Pedro ebbe un figlio di nome Marco.
Da Francisco, IX° Barone, Governatore di Castell Aragagonese, nacque Angel, X° Barone, ed i fratelli Jaime ed Ana; Jaime fu XI° Barone; celibe, vendette il 30.3.1593, per la somma di lire 3.000, moneta sarda, il feudo di Putifigari per pagare la dote di sua sorella Ana, a Don Martin Sussarello, appartenente ad antica famiglia sarda, che acquistava a favore di suo figlio Agustin Angel.
Ana sposò Don Agustin Angel Sussarello e il feudo passò così ai Sussarello Boyl. Dal matrimonio di Ana con D. Agustin Angel Sussarello nacquero due figlie: Angela Sussarello y Boyl, che prese il velo delle monache di Santa Chiara, e Margarita Sussarello y Boyl, che divenne XIII° Barone di Putifigari.
Margarita Sussarello Boyl sposò in Alghero, il 28.7.1624 Don Mateo Pilo y Ferrale di Sassari, vedovo di D. Giovannangela Tola dell’Arca, con atto di matrimonio celebrato nella Cattedrale di Alghero.
Passava così la Baronia di Putifigari alla casa Pilo.
Don Matteo Pilo era figlio secondogenito di Don Francisco Pilo y Ferrale e di Donna Geronima Sambigucho, chiamato Pilo Ferrale. Nel testamento di Don Mateo Pilo y Ferrale (notaio Sarigo del 10.9.1629), questi dichiara di essere “senor de la villa di Putifigari” e dispone: “…dexe, j hereu meu universal instituesch a Mateo Pilo j Sussarello, mon figll llegitim j natural hagut ab la d.a. Dona Margarita Pilo j Sussarello, ma carissima muller, de edad de dos anys en circa…” e dispone altresì “… che lo primogenit se hagia de cridar Mateo Pilo Sussarello Boyl”; da questo momento questo ramo della casa Pilo prese a chiamarsi Pilo Boyl.

 

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