Albero genealogico della famiglia Farina

Una famiglia, questa dei Farina, che pur non potendo vantare un’illustre ascendenza – essa, anzi, proveniva dal contado sassarese ed i suoi esponenti esercitavano il mestiere di ortolani - arrivò per meriti a ricoprire importanti incarichi e ad ottenere, sia pure per via di nozze, un feudo ragguardevole.
Poiché non è stato possibile rilevare ulteriori ascendenti, è da considerarsi stipite della famiglia il Dottor Simone Farina, marito della sassarese Caterina Oggiano. I due coniugi, certo economicamente benestanti (come tante altre famiglie di ortolani sassaresi), nella storiella preliminare all’atto di monacazione della loro figlia Angela (pare la primogenita), il Farina si qualifica di antica famiglia sassarese “hidalga”, cioè in qualche modo nobile, mentre la moglie viene qualificata “comune”, cioè borghese.
Niente di meno vero almeno per quanto riguarda il Farina che magari, primo addottorato della famiglia, ha voluto, in un atto non pubblico, correggere le sue origini. L’origine hidalga - dizione strana ed impropria – non è in alcun modo dimostrata; è dimostrata, invece, la più umile, pur dignitosa, origine.
Altro figlio del Dottor Simone, che doveva essere una sorta di pubblico ufficiale, fu il Dottor Gavino, detto poi “Il vecchio”, vanto e lustro della famiglia, nato, si dice, a Sassari (ma il relativo documento non si è mai trovato), verso il 1610 e morto a Madrid nel 1699, il quale, provvisto di notevole e precoce ingegno ed anche di denaro, fu mandato – secondo la sua vocazione – a studiare medicina prima a Napoli e successivamente in Spagna dove si laureò e prese dimora, ritornando a Sassari ogni gran tanto.
In una delle sue visite, diciamo, in patria, ebbe agio di conoscere la damigella Donna Chiara Fundoni Rocamarti che subito chiese in moglie ottenendo sia il consenso della fanciulla che quello dei di lei genitori cui il Farina era stato presentato e raccomandato da Don Pietro Moros y Molino, Governatore di Sassari.
Si ignora dove siano avvenute le nozze, ma sicuramente quando gli sposi erano assai giovani, posto che la prima figlia nacque, forse, a Sassari nel 1635.
Poco più che trentenne, il Farina – che era già una celebrità come medico e come scienziato fisico avendo anche avuto la ventura di curare con successo il Sovrano spagnolo che più tardi volle nominarlo Medico Ufficiale di Corte – rimase vedovo e col carico di due figli, essendo il terzo morto poco dopo la madre o insieme ad essa. Il 10 gennaio 1639, con Capitoli Matrimoniali stesi in Toledo, l’illustre medico strinse nuove nozze con la nobile sassarese Donna Angela Zampello Zampello concessagli senza problemi stante la grande fama che lo circondava e l’importante carica che ricopriva.
Come dalla prima anche dalla seconda moglie ebbe tre figli: due maschi dello stesso nome ingenerarono una qualche confusione tra i genealogisti. Con privilegio dell’11.6.1668 Re Filippo IV conferì al suo amato medico i titoli di Cavaliere Ereditario, Nobile Sardo e Don e da quel momento gli onori e le ricchezze si accumularono su di lui e allorché morì i figli viventi, in virtù del testamento del 26.6.1695 si spartirono un’eredità assai rilevante.
I figli ed i nipoti non furono altrettanto illustri, ma non tralignarono mai e perseguirono una vita decorosissima sino all’estinzione.

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