Albero genealogico della famiglia Matzeu

 

I Matzeu sono una famiglia le cui notizie risalgono al secolo XVII: un Pietro Antonio, notaio originario di Forru, oggi Collinas, si trasferì per ragioni matrimoniali nella vicina Gonnostramatza, dove nel 1732 aveva sposato la vedova Maria Grazia Caboni. Da essi, ultimo di quattro figli, nacque nel 1745 Luigi, che divenuto notaio come il padre, fin dal 1773 ricopriva l'incarico di suddelegato patrimoniale di Gonnostramatza senza corrispettivo; per questo motivo il 10 settembre 1803 ottenne i privilegi di Cavalierato e Nobiltà dal re Vittorio Emanuele I, con Regio Biglietto spedito da Roma, quando il sovrano, da poco succeduto al fratello abdicatario Carlo Emanuele IV, si trovava ancora presso il Papa in attesa di aiuti diplomatici per la riconquista dei territori piemontesi conquistati da Napoleone.

Diversi sono i provvedimenti e i titoli concessi in quel periodo da fuori Sardegna, tramite Regio Biglietto dall'effetto immediato anche senza le consuete formalità, stanti le particolari contingenze dell esilio del re e del suo girovagare nelle varie Corti, da trascrivere e registrare presso la Reale Udienza sedente in Cagliari che doveva darne l'exequatur, con la riserva di spedirne successivamente i consueti solenni diplomi in pergamena. Naturalmente erano gli interessati che dovevano sollecitarne il rilascio, e così Don Luigi Matzeu, nel 1810, con R. Diploma del 5 luglio, ottenne la conferma in forma solenne dei titoli e la concessione dello stemma, che nel precedente privilegio mancava. Dei suoi figli, Don Amatore e Don Raimondo vennero compresi nel censimento nobiliare feliciano del 1822. Don Amatore, che aveva sposato Donna Caterina Zedda-Carta di Busachi, non ebbe figli; la famiglia fu proseguita da Don Raimondo, sposato con Donna Raimonda Cocco-Diana di Simala, dal quale discese un ramo che si trasferì a Collinas con il figlio Luigi, dove nel 1818 si sposò con Raimonda Lai e nel 1821 ebbe il figlio Daniele. Da questo nacque Don Antonio Maria Matzeu, i cui figli ottennero il riconoscimento nobiliare con D.M. 30.3.1927 dalla Consulta Araldica. Dei suoi figli ricordiamo Don Fausto, sacerdote e canonico e Don Giusto, professore.

Quest ultimo, trasferitosi a Milano e dedicatosi all insegnamento scolastico, fu una singolare figura di letterato e studioso di profonda cultura, poeta e critico d'arte, saggista. Antifascista, prese parte alla guerra di liberazione assieme ai suoi figli, uno dei quali rimase vittima dei nazisti nel 1944. Si dedicò ancora a un saggio su Giovan Battista Tuveri utilizzando materiale inedito familiare. Don Giusto Matzeu fu gr. uff. della Corona d Italia e dell Ordine di N.S. della Mercede, commendatore dell Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, ebbe due medaglie d argento e tre di bronzo al V.M., due croci di guerra, camp. 1915-18, comandante di zona militare partigiana, direttore scolastico; il figlio Massimino, avvocato, fu ufficiale d'artiglieria, capitano partigiano della Divisione San Primo, l'altro figlio Giuseppe, pure avvocato, fu ufficiale di fanteria e capitano partigiano della Divisione San Primo, mentre Mario cadde da patriota contro i nazisti.

Degli altri figli di Don Raimondo ricordiamo Don Francesco, che fattosi sacerdote si addottorò in teologia e divenne canonico del duomo di Oristano, dove morì nel 1877, lasciando con testamento tutti i suoi beni immobili per la fondazione di piazze gratuite nel Convitto Nazionale di Cagliari; Donna Maria sposò il nobile Don Basilio Guiso di Monastir, vedovo in Samassi della nobile Donna Gerolama Fulgheri dei conti di S. Giovanni Nepomuceno, mentre Donna Felicita visse a Cagliari, dove morì nel 1829 e fu una delle ultime persone a venir tumulata nell'antico cimitero di San Guglielmo, presso piazza Yenne. Don Ilario, altro figlio di Don Raimondo, rimase invece a Gonnostramatza, dove morì celibe nel 1902.

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