Albero genealogico della famiglia Melone

Quella dei Melone fu una delle più illustri famiglie della vecchia oligarchia sassarese, assai potente anche per le molte ricchezze possedute. Sempre vicina alla politica dei Sovrani aragonesi che più voltese sovvenirono economicamente. Pietro Melone, vissuto nel secolo XIV e, forse, primissimi del XV, fu un personaggio di molto potere, stimatissimo dal Sovrano e dai suoi concittadini. Alla sua morte lasciò buonissima fama di sé e grandi ricchezze che furono ereditate dal figlio Francesco, accortissimo amministratore dei suoi beni. Questi, nel 1424, riuscì ad acquistare i diritti della Carra di Sassari aggiungendo, così, ulteriori introiti al suo già vistosissimo patrimonio. Nel 1434 fu uno dei principali finanziatori del Viceré Giacomo de Besore onde potesse intraprendere la gerra contro Nicolò d'Oria culminata con la conquista di Monteleone Rocca d'Oria nel 1436. Con la spartizione delle spoglie doriane il Re d'Aragona, per premiare la fedeltà di Francesco Melone, lo creò Cavaliere Ereditario e gli infeudò la Baronia di Pozzomaggiore con Diploma 14.7.1436. Allorchè morì, verso il 1437 o 1438, lasciò un figlio, pure chiamato Francesco, ancora pupillo di pochi anni. I curatori di questi, a causa di contestazioni e lite per il possesso e lo sfruttamento di certi territori confinanti con la Baronia di Bonvehy, anche per la paura di restare privi di risorse economiche, alienarono Pozzomaggiore ai de Ferrera di Alghero. Divenuto maggiorenne, Francesco intentò lite per il recupero del feudo che, in effetti, era inalienabile e incedibile per volontà testamentaria del primo Barone. Egli morì nel 1473 e la causa ancora continuava. Sarà Pietro, figlio di Francesco, a porre fine alla lite nel 1480 per cui recupererà il feudo e con l'acquisizione del territorio Planu de Murtas porrà anche fine alle contestazioni sul possesso di quest'ultimo territorio, causa e ragione per cui era nata l'annosa e costosa lite. Pietro ebbe per moglie Francesca Virde di Antioco, Heretàt dell'Incontrada di Oppia e Montesanto, dalla quale ebbe Francesco che, come Barone e Cavaliere, presenziò a tutte le Cortes dal 1528 al 1574; morì verso il 1578 e fu l'ultimo Barone di Pozzomaggiore di casa Melone. Sposò una, forse Giovanna, Serra, Donzella ed ebbe molti figli di cui sopravvissero solo due femmine che furono feudatarie di Pozzomaggiore una dopo l'altra: Gerolama, la maggiore, sposò Don Baldassarre di Castelvì Alagòn, ereditò la Baronia ma non ebbe figli e morì nel 1580; Francesca, la minore, nel 1553 sposò Andrea Virde dell'Arca, Cavaliere, assai più anziano di lei e che morirà prima del 1603, succederà alla sorella nel feudo che manterrà abbastanza a lungo; presenzierà alle Cortes dal 1583 al 1592/64 e morirà tra il 1605 e 1610. A lei succederanno i Virde Melone suoi figli e nipoti. Coevi del primo Francesco Melone furono un Giovanni, creato Cavaliere Ereditario il 20.4.1423, e un Antonio pure Cavaliere Ereditario il 31.8.1439. Furono certamente personaggi di conto, ma non è dato sapere se fossero fratelli o cugini del Barone Francesco. Si può supporre che fossero comunque parenti, ma niente di più. Un nobile Paolo Melone, marito di una Anna di cognome ignoto, edificò una sepoltura nella Cattedrale di Alghero per sé e per la moglie nel 1624 fregiandola dello stemma dei Melone di Sassari. Da tal fatto si può ritenere che questo Paolo si appartenesse alla medesima famiglia anche perché in quell'epoca non esistevano altri Melone o Meloni nobili.

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