Albero genealogico della famiglia Senis

Famiglia di Mandas che ottenne il cavalierato nel 1743 con un Giovanni Maria, notaio di Siurgus, dove era nato nel 1702 da padre artigiano originario a sua volta di Guamaggiore. Nel 1731 si trasferì a Mandas per sposarvi Lucia Putzu. Il 27 giugno del 1743 fu creato Cavaliere di spada e nello stesso anno acquistò la Scrivania della Tappa di insinuazione di Nurri. Nel 1749 ottenne il permesso di trasferire l’ufficio di insinuazione da Nurri a Mandas. Morì a Mandas nel 1753. Il suo unico figlio maschio, il dott. Don Ferdinando, fu il secondo signore utile della Tappa e sposò a Gergei nel 1775 la nobile Donna Mariangela Muntoni Dedoni, da cui ebbe diversi figli, ma solo due femmine, le ultime nate, raggiunsero l’età adulta. Sposarono entrambe due fratelli Paderi di Villanovafranca, che si trasferirono a Mandas: Donna Maria andò sposa a Don Emanuele Paderi-Tolu, ma morì nel 1813 poche settimane dopo aver partorito il suo unico figlio; la sorella minore Donna Gregoria sposò invece Don Francesco Ignazio Paderi, dal quale ebbe diversi figli, la cui discendenza proseguì a Mandas e a Barumini per estinguersi nel corso del ‘900. Nel 1830 Don Francesco Paderi impazzì e venne condotto agli arresti a Cagliari presso il comando di Piazza; in seguito venne interdetto.
Alla morte del padre, nel 1814, Donna Gregoria Senis divenne Signora utile dell’ufficio di insinuazione fino al riscatto attuato col R. Editto 29 gennaio 1839 e successiva transazione approvata con Regio Brevetto dato in Torino il 4 aprile 1840 con la Regia delegazione per il riscatto dei feudi, con cui tutti gli uffici di insinuazione vennero incamerati al demanio. Il compenso stabilito per il riscatto era di £ sarde 151.15 annue, fino al raggiungimento della somma capitale di £ sarde 3035. Morì nel 1860 ultima della famiglia.
I Senis ebbero una breve parentesi anche a Masullas con Donna Narcisa, figlia del capostipite Giovanni Maria, la quale sposò Don Giuseppe Sepùlveda, erede del fidecommesso Coni, di cui restò vedova nel 1790. Con l’aiuto dei figli Don Francesco e Don Leone cercò di mandare avanti la grande azienda agricola ereditata dai Coni. Alla fine del XVIII secolo Donna Narcisa Senis era una delle più grandi produttrici di grano e legumi di Masullas. Alla sua morte la gestione dell’azienda sarà continuata dal figlio Don Leone Sepulveda.

Stemma: d’azzurro alla torre d’oro fondata sulla pianura erbosa al naturale; sostenente una bandierina di rosso alla croce d’argento con una penna d’argento ed una lancia d’oro decussate attraversanti sulla bandierina.

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