Bonorva

Appartenne alla curadorìa di Costavalle, nel Regno Giudicale di Torres, e fu possedimento privato dei Malaspina sino al 1272, quando, finito lo Stato turritano, si tramutò in un possedimento dello Stato signorile malaspiniano. Nel 1308 Franceschino Malaspina dello Spino Secco ed il biscugino Corrado Malaspina di Villafranca, vendettero la villa a Mariano III e Andreotto Bas Serra sovrani di Arborea. Essa, pertanto, fu da allora stabilmente inserita nel Regno di Arborea (di cui costituì un possedimento ultragiudicale) condividendone le sorti. Nel 1347 fu la base operativa delle soldatesche catalano – aragonese del governatore Gherardo de Cervellò, che si preparava a muovere contro i Doria. Più tardi la villa fu coinvolta anche nella guerra che contrappose per lunghissimo tempo il Regno di Arborea al Regno di Sardegna. Proprio agli inizi del conflitto, nel 1353, essa rimase completamente distrutta nel corso di una rappresaglia da parte iberica.
La villa restò spopolata per una decina d’anni, anche se la zona continuò ad appartenere stabilmente allo Stato arborense.
Con tutto ciò, nel 1378 Pietro il Cerimonioso la infeudò nominalmente a Valore de Ligia, se nel corso della guerra l’avesse conquistata (i Ligia ne rivendicarono il possesso sino al 1415). Il ripopolamento del villaggio si ebbe probabilmente tra il 1363/64 ed il 1388, in un sito poco distante da quello dell’antico abitato. La villa dovette svilupparsi ed ampliarsi con una certa facilità ed in tempi rapidi se i suoi rappresentanti poterono partecipare alla corona de curadorìa per l’effimera pace del 1388.
Nel 1420, finito anche il Regno di Arborea, il villaggio passò al Regno di Sardegna e, nel febbraio 1421, fu concesso in feudo a Bernardo Centelles che lo inserì nella Contea di Oliva. Nel 1439 Francesco Gilaberto Centelles lo vendette, assieme all’incontrada di Costavalle, a Salvatore Cubello che, nel 1463, lo annettè al Marchesato di Oristano.
Dopo l’estinzione della famiglia, nel 1470 passò a Leonardo de Alagòn, al quale appartenne sino al 1477 quando il villaggio e l’incontrada gli vennero requisiti per l’accusa di fellonia.
Con diploma del 23 novembre 1480 il paese fu ceduto, unitamente ai paesi di Semestene e Rebeccu, a Enrico Henriquez, le cui tre figlie lo vendettero nel 1506 a Alfonso Carrillo. Nel 1578 pervenne a Gerolamo Ledà i cui eredi acquisirono nel 1630 il titolo di Conti di Bonorva.
Alla morte di Gerolamo Ledà si aprì, nel 1658, una lite che contrappose Giovanna Manca, sposata Tola, a sua sorella Maria sposata Aymerich (erano cugine del defunto Gerolamo). La controversia si risolse con l’assegnazione del villaggio a Giovanna Manca. Bonorva passò di seguito, per linea femminile, a Giovanni Tola. Alla sua morte, nel 1701, pervenne alla sorella Caterina, sposata Amat di Villarios. Agli Amat il villaggio rimase sino al momento del riscatto del feudo, avvenuto nel 1839.