La Contea di San Giorgio

Alla baronia di Usini e Tissi fu con l’andare del tempo sostituito il titolo comitale di San Giorgio, dalla chiesa di San Giorgio entro i confini di Usini.
L’infeudazione di questa baronia è molto antica, e fu distaccata dall’incontrada di Osilo, data in feudo retto da Alfonso V, con diploma del 15 febbraio 1421, a Raimondo di Rivosecco. In quei tempi questa baronia aveva annessi anche i villaggi di Ossi, Muros, Itiri e Uri, i quali poi ne furono distratti.
Galcerando Cedrelles, per debito che aveva al reggente Bernardo Simo’, fu obbligato a cedergli la villa di Ossi, e non potendo soddisfare altro debito verso il medesimo, dovette esporre in vendita le altre ville di Usini e Tissi, che furono deliberate a Giacomo Manca, come a miglior offerente, per atto del 2 dicembre 1544.
Don Giacomo Manca, nel suo testamento del 24 febbraio 1562, istituì sui detti villaggi un maggiorato con ordine di primogenitura, con prelazione dei maschi alle femmine, e con l’obbligo di prendere il nome e le armi dell’istitutore. Successe a lui il figlio primogenito Don Giacomo II, a questi Don Giacomo III, a lui suo figlio Don Francesco, a Don Francesco suo fratello Don Antonio Manca Deomèdes, al quale fu da Filippo IV accordato il titolo di Conte di San Giorgio con diploma del 21 aprile 1643.
A Don Antonio susseguì probabilmente suo figlio Don Gavino. Dopo Don Gavino ebbe il feudo Don Antonio II, e dopo lui suo figlio Don Francesco II, marito di Donna Maria Sangiust e padre di Don Antonio III suo successore. Morto Don Antonio III senza prole, volle far valere i suoi diritti Don Stefano Manca, il 24 aprile 1759, come discendente del terzogenito del fondatore del maggiorato. Il suo figlio continuò la lite e, venuto a transazione, aggiunse questo ai feudi di Mores e Montemaggiore pervenutigli dopo la morte del padre.