La XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana ha soppresso la Consulta Araldica (ora trasformata in semplice archivio) pur non abolendo i titoli nobiliari e non vietandone l'uso. Con la soppressione della Consulta Araldica è venuto a mancare l'organo di tutela della nobiltà italiana che, organizzatasi nel 1956 nel “Corpo della Nobiltà Italiana”, articolatasi a sua volta in Associazioni Regionali, Commissioni Regionali e Giunta Araldica Centrale, ha assunto la funzione di supplire alla disposizione Costituzionale.

Non riconoscendo i titoli nobiliari, ma nel contempo non vietandone l'uso, la Legge ha consentito il nascere e il pullulare (su stampa fondata su pettegolezzi e mondanità e mediante trasmissioni televisive) di contesse (è il titolo preferito forse perché il più orecchiabile), baronesse e principesse, con relativi consorti o ex consorti, spesso degnissime persone ma che nulla hanno a che fare con la nobiltà di sangue se non, talvolta, per un matrimonio, poi sciolto, o per antiche adozioni.

Logico quindi che si costituisse un'associazione che riunisce gli aventi diritto ad essere inseriti negli Elenchi Ufficiali della Nobiltà Italiana che hanno sostituito quelli della soppressa Consulta Araldica.

La decisione di realizzare un sito internet nasce, oltreché dalla praticità con la quale si possono raggiungere i propri soci, anche dal desiderio di mettere a disposizione di un pubblico più vasto alcuni documenti, sia precedentemente pubblicati sia inediti, con la speranza di incuriosire anche i “non addetti ai lavori” e consapevoli che, con i suoi pregi e i suoi difetti, la storia della nobiltà sarda si confonde con la storia della Sardegna.

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