Fondi archivistici della famiglia Aymerich

Il vasto archivio della famiglia Aymerich fu acquisito da diversi enti pubblici, in tempi e modalità differenti. Gran parte della documentazione si trova a Cagliari, parte presso l'Archivio Comunale, parte all'Archivio di Stato e una frazione non consultabile, perché ancora in via di catalogazione, alla Biblioteca Universitaria.
Si dà, qui sotto, una descrizione di detti archivi, la loro suddivisione e catalogazione, che potrà essere d'aiuto ad un eventuale ricercatore.

ARCHIVIO DI STATO DI CAGLIARI:

Fondo Aymerich

L'archivio della famiglia Aymerich, versato all'A.S.C. nel 1846 e proveniente dall'Archivio Patrimoniale piemontese, consta di 8 buste contenenti 1256 unità, che ricoprono un lasso di tempo compreso tra il 1405 e il 1723.
Con 157 documenti provenienti dal fondo Aymerich (secc. XIV-XVI) fu costituita nel 1881 la Raccolta di pergamene, arricchita in seguito da acquisizioni da altri fondi.
Dopo un primo inventario risalente al 1883, l'archivio fu ricatalogato nel 1980. Nel nuovo regesto si trovano sia la nuova che la vecchia numerazione.
Tratta in massima parte di lettere di tipo familiare e amministrativo come: atti di acquisto, censi, testamenti e un notevole numero di apochas (ricevute e quietanze).
Pur trattandosi di uno spezzone d'archivio il materiale si ritiene utile per una ricostruzione storica del periodo feudale.
La maggior parte del fondo concerne il carteggio tra Don Salvatore Aymerich (1493-1563), Signore di Mara, figura di rilievo nella politica dell'Isola, e personaggi di spicco della società cagliaritana, come Don Azor Zapata, Don Michele Amat, Don Filippo di Cervellon, Don Pietro Castelvì e molti altri.
Conservati con grande cura, alcuni di essi contengono notizie di vario genere. Curiosità come la lettera di un certo N. Ravanedo che scrive a Don Salvatore Aymerich informandolo dell'invio di uno schiavo e dell'acquisto di guanti di seta (Da Roca, 12 Giugno 1544 - Busta 2, Unità 294, V. Num. 263) o quella proveniente da Maiorca nella quale si informa Don Salvatore della spedizione di un pappagallo parlante per sua moglie Donna Violante, (Maiorca, 30 Settembre 1549 - Busta 3, Unità 372, V. Num. 342).
Carte di carattere militare come quando il Viceré Antonio di Cardona ordina a Don Salvatore di stare all'erta e di provvedere alla difesa delle coste, in quanto si avvertono movimenti nemici in Corsica (Cagliari, 1 Febbraio 1548 - Busta 3, Unità 333, V. Num. 306) oppure quando Don Salvatore ordina all'ufficiale della Barbagia di Seulo di ingaggiare cento uomini per la difesa delle mura dagli attacchi delle navi turche e francesi (Cagliari, 16 Luglio 1553 - Busta 4, Unità 477, V. Num. 446).
O semplicemente lettere di carattere privato come quella di Don Giacomo Aymerich a suo padre Don Salvatore in cui si congratula per la nascita del fratellino Gaspare e lo informa sull'andamento dei suoi studi all'Università di Pisa e chiede alcuni libri.
La prima busta contiene le unità dal numero 1 al 157 (1405-1534); la seconda busta, le unità dal 158 al 309 (1535-1545); la terza busta dal 310 al 464 (1546-1552); la quarta busta dal 465 al 630 (1553-4 Luglio 1558); la quinta busta dal 631 al 800 (24 Luglio 1558-28 Marzo 1564); la sesta busta dal 801 al 950 (10 Aprile 1564-1596); la settima busta dal 951 al 1110 (1597-20 Giugno 1666); l'ottava busta dal 1111 al 1256 (27 Agosto 1666-1709). Alcune unità sono senza data e senza luogo.

ARCHIVIO COMUNALE DI CAGLIARI:

Nel 1940, il Comune decise di acquistare l'archivio posseduto dal Marchese Don Carlo Aymerich, di grande interesse storico, costituito da una rilevante e ricca documentazione (318 tra buste e registri), riguardante tre secoli di Storia Sarda, a partire dal primo periodo moderno, quando la famiglia possedeva uno dei maggior feudi dell'Isola.

Comune di Cagliari - Archivio Storico
Fondo Aymerich

Elenco delle carte dello Stamento Militare
(1623-1847)

Una consistente parte del fondo comprende le carte dello Stamento Militare le cui riunioni avvenivano nella Chiesa della Speranza, di proprietà degli Aymerich. Per questo motivo e per il fatto che il Marchese di Laconi ricoprì il ruolo di Prima Voce , molte di queste carte confluirono nell'archivio di famiglia.
Questa parte d'archivio non fu inventariato fino al 1984.
Esso è costituito da fascicoli e carte sciolte, divisi in 26 buste, riguardanti il periodo compreso tra secolo XVII e la prima metà del XIX.
La documentazione delle prime 15 buste è raggruppata cronologicamente per materie, e contrassegnata, all'interno di ogni contenitore, da lettere dell'alfabeto.
Le buste 16 - 26 sono ordinate come le prime ma, data la natura eterogenea della documentazione, si sono costituiti dei fascicoli diversi.
Al loro interno si possono trovare documenti quali: processi verbali, deleghe di voto, elenco dei membri dello Stamento, donativi ordinari e straordinari, deputazione sarda al Re, giuramenti di Viceré ed Ufficiali Regi, ecc.

Epistolario famiglia Aymerich
(1632-1878)

Riordinato nel 1981, esso è diviso per Epistolari (EP.) numerati da I a XL. Ogni epistolario è a sua volta suddiviso in fascicoli i quali, ordinati alfabeticamente per mittente, possono contenere uno o più lettere. (Es.: EP. I - fascicolo 4 - contiene 22 lettere scritte da Francesco Aymerich a suo fratello Conte di Villamar, in date comprese tra 1815 e il 1828 e provenienti da diverse città).
Nei fascicoli contenenti più lettere il mittente è unico ma i destinatari possono essere diversi.
Il catalogo contiene anche un "Appendice all'Epistolario" (1600 - 1891). Rincomincia la numerazione degli Epistolari (da I a XX) e i fascicoli contengono una lettera per ogni mittente, spedite a vari destinatari.

Elenco delle carte del Senatore Ignazio Aymerich
(1860-1878)

Queste carte compongono la serie documentale più recente dell'archivio Aymerich e sono il prodotto dell'attività pubblica del Marchese Don Ignazio Aymerich, Senatore del Regno. Coinvolto politicamente tra il 1860 e il 1878, egli si occupò principalmente delle gravi problematiche della Sardegna.
Questa documentazione, nonostante riguardi un breve lasso di tempo (meno di venti anni), rappresenta un'interessante raccolta di studi rivolti ad analizzare le condizioni economiche dell'Isola in un difficile momento storico-politico, in cui la borghesia agraria era in netta contrapposizione con la borghesia capitalistica volta all'industrializzazione della Sardegna.
All'interno di questa parte d'archivio si possono trovare carteggi che trattano argomenti quali l'installazione della rete ferroviaria, le miniere, lo sviluppo delle strade, le circoscrizioni amministrative, il problema degli ademprivi e la riforma fiscale.
L'archivio è ordinato in cinque buste così suddivise: le prime due buste contengono carte relative alle ferrovie, la terza carte relative alle miniere, ponti e strade, la quarta scritti sulle condizioni della Sardegna, la Commissione Parlamentare d'Inchiesta, le imposte ed il catasto e vari documenti di attualità.
Ogni busta è suddivisa in fascicoli e sottofascicoli, il numero di corda in successione per ogni singola busta.

Fondo riguardante il Viscontado di Sanluri

Diviso in buste (16) e fascicoli contenenti più documenti (alcuni fascicoli contengono più lettere ordinate alfabeticamente per mittente).

Buste 1-2: CARTE FEUDALI (1474-1835) (Busta 1, fascicolo I-Capitoli di grazia 1474-1801)
Buste 3-11: AMMINISTRAZIONE FEUDALE (1689-1850)
Buste 12-14: AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA (1549-1871)
Busta 15: AMMINISTRAZIONE PRIVATA (1769-1848) (Busta 15, fascicolo I: Castello di Sanluri)
Busta 16: AMMINISTRAZIONE COMUNITATIVA (1772-1841)

Fondo riguardante la Contea di Villamar

Organizzato come il precedente. Composto da 10 buste.

Busta 1: CARTE FEUDALI (1587-1837) (Busta 1, fascicolo I-Capitoli di grazia 1587; 1651; 1681; 1799)
Buste 2-5: AMMINISTRAZIONE FEUDALE (1528-1849)
Buste 6-8: AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA (1714-1838)
Busta 9: AMMINISTRAZIONE PRIVATA (1802-1848)
Busta 10: AMMINISTRAZIONE COMUNITATIVA (1755-1838)

Fondo riguardante il Marchesato di Samassi

Organizzato come i precedenti, comprende 13 buste.